Il Decreto Legge del Gennaio 2012, c.d.
Crescitalia, è uno dei primi provvedimenti approvati dal Governo Monti. Con
l’obiettivo di rilanciare l’economia del Paese si è intervenuti con una serie
di liberalizzazioni, tra cui quella del mercato dell’intermediazione dei
diritti connessi al diritto d’autore.
Le norme di cui all’articolo 39 - comma 2 e 3 -
rispondono all’impegno preso dallo stesso Governo nel mese di Dicembre con
l’accoglimento dell’Ordine del giorno 9/4829-A/170 a firma
dell’On. De Micheli, che in virtù dell’atteggiamento ostruzionistico di alcune
parti e sulle basi di un quadro normativo confuso e mai coerente, chiedeva che
si intervenisse per rimuovere gli ostacoli al libero esercizio dell’attività di
amministrazione dei diritti connessi al diritto d’autore in favore degli
artisti interpreti ed esecutori (così come del resto già previsto per i
produttori discografici). Nonostante infatti nessuna norma attribuisse
un’esclusiva in capo all’unico operatore che fino al 2010 aveva operato nel
mercato in favore degli artisti interpreti ed esecutori - IMAIE, poi NUOVO IMAIE
- molte delle parti interessate continuavano ad operare in un regime di
monopolio di fatto il quale ad un certo punto è sembrato doveroso scardinare
con un intervento normativo di chiarimento quale quello di cui al comma 2
dell’articolo 39.
Consapevole delle technicalities necessarie all’attività di gestione collettiva e
quindi a favore di una costruzione razionale ed efficace del mercato, il
provvedimento al comma 3 prevede che con Decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri siano individuati i requisiti necessari da possedere per poter
operare.
Rispetto al testo approvato dal Consiglio dei
Ministri, la versione di cui alla Legge di conversione del 24 marzo
2012, n. 27 emanata
dal Parlamento ha visto l’abrogazione del comma 4 con cui venivano fatte salve
le funzioni assegnate in materia alla SIAE e con cui si consideravano abrogate
tutte le norme incompatibili con quanto disposto ai commi 2 e 3.
Il comma 3 sul DPCM sui requisiti minimi è
stato successivamente abrogato così come previsto all’articolo 50 comma 1 del D. Lgs. 35/2017.
Il Decreto, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2012, è entrato in vigore il giorno stesso.