Ancora una volta il mercato dei diritti connessi è al centro delle
polemiche.
Nuovo IMAIE ha promosso un’azione legale contro ITSRIGHT e SCF per tentare
di bloccare gli effetti del primo accordo firmato in applicazione di quanto
stabilito dalla legge sulle liberalizzazioni.
ITSRIGHT, che in meno di tre anni dal proprio start up è arrivata a
rappresentare circa 900 artisti italiani e stranieri, ha da sempre sostenuto la
necessità di modernizzare il sistema di rappresentanza dei diritti degli
artisti in Italia, nel segno della liberalizzazione e del superamento di quel
disastro gestionale che fu IMAIE, resuscitato nel 2010 sotto le insegne di
Nuovo IMAIE.
La gestione pubblicistica e monopolistica dei compensi degli artisti è
stata definitivamente superata dalla legge nr. 27/2012 e dal relativo decreto
attuativo, emanato dal Governo per definire i requisiti richiesti a chi voglia
operare in questo mercato. ITSRIGHT ha soddisfatto pienamente tutti quei
requisiti, notificandoli per prima alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’accordo siglato in questi giorni da ITSRIGHT con SCF, l’organizzazione maggiormente rappresentativa dei produttori
discografici, rappresenta l’impegno degli operatori del settore a dare
applicazione, in maniera costruttiva e concreta, a quanto stabilito con estrema
chiarezza per legge. L’intesa definisce tempi, modi e procedure per
ripartire quanto raccolto da SCF dal 2012 in poi (ad oggi circa 20 milioni di
euro) e distribuirli a tutti gli artisti che ne abbiano diritto.
Ora con la lite promossa da Nuovo IMAIE il settore dei diritti connessi
rischia di nuovo la paralisi. L’azione di Nuovo IMAIE, unitamente ad
una campagna di disinformazione volta ad alimentare soltanto caos, altro non
sono che l’ennesimo tentativo dell’ente di difendere una posizione
monopolistica ormai indifendibile. Il tutto a danno degli artisti.
Nuovo IMAIE avrebbe potuto cogliere la liberalizzazione come un’opportunità
per confrontarsi alla pari con gli altri operatori all’interno delle regole del
mercato, per crescere come organizzazione e contribuire a sviluppare il
settore. E’ la strada che ha scelto ITSRIGHT, nella consapevolezza che gestire
diritti significa ‘offrire un servizio’, professionale e trasparente volto a
valorizzare gli artisti e il loro repertorio