L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
con propria Delibera ha approvato alcuni documenti con cui delinea il perimetro
in cui esercitare i poteri di vigilanza sul mercato della gestione collettiva
dei diritti d’autore e dei diritti connessi affidatigli dal D. Lgs. 35/2017.
In particolare il Regolamento con il quale
indica le proprie modalità di intervento oltre a quelle di comunicazione da
parte dei soggetti vigilati, ha come finalità principali la verifica del
possesso dei requisiti da parte delle organizzazioni collettive, la vigilanza più
in generale sulle disposizioni del D. Lgs. 35/2017 e l’applicazione delle
sanzioni amministrative. Su quest’ultimo punto l’Autorità ha deciso di
rimandare il procedimento sanzionatorio per le violazioni al già disciplinato
dal Regolamento sulle sanzioni, ma introduce un modello ad hoc per le
segnalazioni da parte delle parti interessate con cui anticipa già alcune
ipotesi di violazioni.
L’Autorità però non si è limitata a questo, e
sulla base di molteplici segnalazioni ricevute nel corso della consultazione di
maggio sulla bozza di Regolamento, ha deciso di istituire all’interno della
Direzione diritti digitali un tavolo tecnico al fine di adottare soluzioni
condivise tra i vari soggetti operanti nel settore. L’AGCOM ritiene come
prioritari per il tavolo tecnico i temi legati all’identificazione dei mandati,
le modalità di comunicazione infra organizzazioni collettive e tra esse e gli
utilizzatori, i criteri di ripartizione per coloro non ha affidato il mandato a
nessuna organizzazione. Al tavolo sono chiamati a partecipare oltre alle
organizzazioni collettive, anche gli utilizzatori e i titolari dei diritti, in
forma singola o associata, gli altri soggetti interessati e il Ministero dei
beni e delle attività culturali e del turismo.
All’interno della Delibera sono inoltre
rintracciabili le posizioni dei diversi soggetti, oltre a quella dell’Autorità,
su alcune delle problematiche emerse nel corso della consultazione, quali
quelle sulla definizione di “utilizzatore” e sull’introduzione di un meccanismo
di risoluzione alternative delle controversie.