Nell’ambito dei propri poteri di advocacy,
l’Autorità per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha inviato al Governo
italiano una segnalazione in merito ad alcune delle norme contenute nel Decreto n.
386 del MIBAC sui criteri di ripartizione dei compensi dovuti agli artisti
interpreti ed esecutori del 5 settembre 2018.
L’intervento dell’Autorità si concentra in
particolare sulle norme di cui all’articolo 2 che prevedono l’obbligo per le organizzazioni
collettive di stipulare tra loro accordi finalizzati alla ripartizione in
favore dei rispettivi AIE quando essi partecipano alla stessa opera.
L’Antitrust, preliminarmente, evidenzia che le
norme in oggetto appaiono in contrasto con il quadro normativo, radicalmente
mutato in seguito all’entrata in vigore del Decreto
Legislativo n. 35/2017, ma anche dalle modifiche di cui all’articolo
73 della LDA sull’esercizio dei diritti connessi degli artisti in campo
musicale.
Il cuore della segnalazione sta nella
richiesta al Governo di modificare il Decreto nella direzione di garantire la piena
libertà dei titolari dei diritti di scegliere a quale organizzazione collettiva
affidare la gestione dei propri diritti, e garantire il pieno sviluppo di
dinamiche competitive in termini di servizi, prezzi e efficienza.
Secondo l’Autorità, infatti, l’articolo 2 del
Decreto ostacola ingiustificatamente le organizzazioni e il corretto sviluppo
di un mercato competitivo. Oltre a definire le procedure di arbitrato di cui al
Decreto Luogotenziale del 1945 anacronistico, appare evidente all’AGCM che una
concertazione generale preventiva obbligatoria tra le organizzazioni avrebbe
diverse conseguenze avverse al principio della concorrenza. In particolare
viene portato alla luce il rischio che le norme, così come concepite, abbiano
un duplice effetto negativo per il mercato lì dove l’incumbent godrebbe di un vantaggio negoziale e gli utilizzatori potrebbero
approfittare di un mancato accordo tra le organizzazioni per non versare quanto
dovuto.
Infine l’Autorità nell’auspicare il
superamento delle norme sopra descritte, pone all’attenzione del Governo la
necessità che il funzionamento del mercato passi attraverso soluzioni quali
quelle di uno sviluppo tecnologico e di funzionamento dei database delle
singole organizzazioni collettive oltre all’attivazione di meccanismi di
partecipazione snelli che portino a rapide risoluzioni di eventuali conflitti.
La segnalazione è stata pubblicata sul
Bollettino del 29 aprile 2019.