DIRITTO DELL'UE E INTERNAZIONALE - Giurisprudenza

Corte di Giustizia, 18.10.2018, C-149/2017, Strotzer

Tutela del diritto d’autore e dei diritti connessi: la Corte di Giustizia ribadisce che occorrono sanzioni e mezzi di ricorso efficaci e dissuasivi

Il caso
Davanti ai giudici tedeschi si contrappongono un editore titolare dei diritti d’autore e connessi su un audiolibro e il sig. Strotzer, utente che, tramite la propria connessione internet, per primo ha condiviso l’audiolibro su una piattaforma peer-to-peer. L’editore chiede il risarcimento del danno per la violazione dei suoi diritti, l’utente si difende dicendo che non è stato provato giudizialmente che sia lui l’autore del caricamento sulla piattaforma p2p, poiché anche i suoi familiari avevano accesso alla connessione internet e avrebbero potuto effettuare la condivisione. Alla Corte di Giustizia giungono due questioni pregiudiziali: una sugli artt. 3 e 8 Direttiva 2001/29/CE e l’altra sulla Direttiva 2004/48/CE.  
La decisione della Corte di Giustizia
Le due direttive sono esaminate congiuntamente, essendo unica la problematica giuridica, ossia se le sanzioni e i mezzi di ricorso contro le violazioni del diritto d’autore e dei diritti connessi, previsti dal diritto tedesco, siano efficaci, proporzionati e dissuasivi. In Germania, infatti, la presunzione di responsabilità a carico del titolare della connessione internet tramite cui si è realizzata la violazione cade se questi prova che la connessione non era sufficientemente protetta o che anche altre persone – i familiari, in particolare – vi avevano accesso, senza bisogno di fornire ulteriori dettagli. Per la Corte di Giustizia, questa interpretazione tutela il diritto fondamentale al rispetto della vita privata e familiare (art. 7 Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE). Tale diritto, tuttavia, deve essere bilanciato con altri due diritti altrettanto fondamentali: il diritto ad un ricorso effettivo e quello alla tutela della proprietà intellettuale. Il “giusto equilibrio” tra questi diritti, per la Corte, non è rispettato dall’ordinamento tedesco. Le norme nazionali, infatti, non consentono all’autorità giudiziaria di ottenere elementi di prova relativi ai familiari del titolare della connessione internet e rendono di fatto impossibile accertare la violazione del diritto d’autore e identificare il responsabile. In conclusione, il diritto tedesco non è sufficientemente idoneo a consentire che “all’autore della suddetta violazione sia inflitta una sanzione efficace e dissuasiva” né che il procedimento di ricorso contro la violazione “consenta il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale”.  
Perché questa sentenza è importante?
La sentenza offre due spunti interessanti. Primo, ribadisce che gli Stati UE devono assicurare una tutela forte, anche attraverso sanzioni adeguate, contro le violazioni del diritto d’autore e dei diritti connessi, secondo i principi ormai consolidati delle Direttive 2001/29/CE e 2004/48/CE. Secondo, sottolinea l’importanza del diritto fondamentale alla proprietà intellettuale, prevalente anche su altri diritti fondamentali, come quello del rispetto della vita privata e familiare.
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