DIRITTO ITALIANO - Normativa

DPCM 17.01.2014 riordino materia diritti connessi

Norme sulla gestione collettiva dei diritti connessi degli artisti interpreti ed esecutori

Il provvedimento che ha richiesto un lungo iter di approvazione, è frutto di un acceso dibattito tra le parti collettive interessate e il legislatore, lì dove i contrasti si sono concentrati sull’opportunità di intervenire in un mercato le cui regole erano appena state modificate.
L’impulso su tale intervento arrivò dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati che in risposta alle richieste dell’ex monopolista ha approvato una Risoluzione  in cui evidenziava le ipotetiche problematiche che investivano il mercato, senza tenere conto che il completamento della liberalizzazione era avvenuto poche settimane prima con l’approvazione del Decreto sui requisiti minimi. Il Governo inoltre ha rimandato il proprio potere legislativo per intervenire sulla materia a norme ormai superate e implicitamente abrogate quale l’articolo 7 del DL 30 aprile 2010 n. 64 convertito con modificazioni dalla Legge di conversione n. 100 del 29 giugno 2010.
Il Decreto va quindi nella direzione di non favorire i nuovi operatori, imponendo norme in materia di definizioni degli artisti, di criteri di ripartizione dell’equo compenso e della copia privata e di gestione delle informazioni e dei dati ispirate, tutte ispirate ad un modello monopolistico.

Il Decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 102 del 5 maggio 2014.
Il provvedimento è da considerarsi in vigore fino all'approvazione del D.M. 5 settembre 2018 sui criteri di ripartizione dei compensi in favore degli artisti interpreti ed esecutori, così come disposto dall’articolo 49 comma 2 del D.Lgs. 35/2017.  
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