23.05.2023

ITSRIGHT in audizione al Senato: "Più poteri ad Agcom. Sanzioni ai discografici che fanno ostruzionismo sui diritti degli artisti".


Diritti streaming agli artisti? Importi irrisori se non assenti. Siamo di fronte ad un vero e proprio ostruzionismo dei discografici che, persino sull’applicazione di una vecchia direttiva europea del 2011 riguardante i compensi della Remunerazione Annua Supplementare dovuti agli artisti sui cataloghi degli anni ‘60, in violazione della legge, non ci forniscono i dati sui ricavi da vendite e streaming e ci hanno costretti a citarli in giudizio. Zero informazioni si traduce in zero pagamenti per gli artisti. Una via per superare questa situazione è sicuramente quella di ampliare i poteri di AGCOM per sanzionare chiunque violi gli obblighi della trasparenza informativa nei confronti degli artisti.”
È quanto dichiarato oggi da Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT nell’ambito dell’audizione che si è tenuta presso la settima Commissione Cultura del Senato incentrata su “I compensi corrisposti agli artisti delle piattaforme in streaming”.  

A differenza di quanto accade agli artisti del settore audiovisivo, nel mercato dei diritti connessi musicali agli artisti è negato il diritto di negoziare direttamente, attraverso le proprie collecting, i compensi nei confronti delle piattaforme streaming.
In passato ITSRIGHT si è fatta promotrice presso le istituzioni di una campagna per ottenere questa equiparazione in occasione del recepimento della Direttiva Copyright del 2019.  Purtroppo il risultato non è stato quello atteso. Ad oggi i diritti streaming degli artisti restano in capo alle loro case discografiche in virtù di contratti individuali che consentono ai produttori di imporre condizioni che prevedono la cessione dei diritti a fronte di royalties molto ridotte.
Nel recepire la Direttiva Copyright il legislatore italiano ha previsto in favore delle collecting il potere di agire direttamente nei confronti dei produttori per ottenere la “remunerazione adeguata e proporzionata” proprio per tutte le utilizzazioni digitali. A due anni dalle prime richieste di ITSRIGHT, i discografici ancora tergiversano.  

ITSRIGHT riscontra lo stesso problema anche sul fronte della Remunerazione Annua Supplementare (RAS), diritto introdotto dalla Direttiva UE n. 77 del 2011 che ha esteso a 70 anni la protezione dei fonogrammi a fronte dell’obbligo dei produttori di pagare il 20% sui ricavi da vendite e streaming digitali. La Direttiva, ad oggi, è stata totalmente disattesa da tutti i produttori discografici italiani.
 

Ora ITSRIGHT chiede al Senato di ampliare i poteri di AGCOM così da colmare le lacune nel sistema di enforcement del vigente ordinamento italiano in favore degli artisti, per sanare nel concreto una situazione in cui il soggetto che per legge deve corrispondere i compensi si rifiuta di fornire le informazioni necessarie per trattare in buona fede con le collecting degli artisti.

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