Ci sono Paolo
Fresu, Luciano Ligabue, Gianna Nannini, Mario Biondi, Frankie hi-nrg mc,
Raphael Gualazzi, Fabrizio Bosso, Mario Fargetta, Pierangelo Cassano dei Matia
Bazar, Fabio Concato, Irene Grandi, Mario Venuti, Fred Ventura, l’Associazione
Assolirica, ADEIDJ (Associazione delle Etichette Indipendenti di Jazz), tra
i 2.000 artisti interpreti e musicisti,
di ogni genere musicale, firmatari di un appello
inviato al Ministro Franceschini e ai Presidenti di Camera e Senato.
L’appello è stato promosso da ITSRIGHT e Paolo Fresu,
nell’ambito del comune impegno a supporto della campagna europea Payperformers.
Cantanti e musicisti chiedono alle istituzioni, che
nell’attuare la Direttiva Copyright sia introdotto per gli artisti un
diritto al compenso per gli utilizzi in streaming della musica diffusa da parte
delle piattaforme on demand, come del resto è già previsto per Radio e TV e
per i loro colleghi attori.
La mobilitazione degli artisti nasce dalla forte
preoccupazione per le scelte fatte dal Governo, che al momento non ha voluto
risolvere adeguatamente la situazione che vede, da un lato il mercato dello
streaming on demand crescere in maniera esponenziale e dall’altra gli artisti
ricevere poco o nulla per le utilizzazioni delle proprie opere.
Senza un immediato cambio di rotta si mette a rischio il
futuro e il lavoro di un’intera categoria culturale del nostro Paese.
“Il nostro sguardo è rivolto alle istituzioni. Ci
aspettiamo ora che il Governo e il Parlamento ascoltino le nostre richieste e
capiscano l’opportunità e la necessità di riconoscere, finalmente, il giusto
ruolo alla figura dell’artista, tenendo conto anche della profonda crisi che
sta attraversando la categoria. Penso ai tanti musicisti e interpreti che pur
dando un contributo artistico fondamentale ai successi che sono ampiamente
diffusi dalle piattaforme, non si vedono riconoscere quello che meritano. La
politica su questo tema non può più girarci le spalle”, è il commento di Paolo
Fresu.