È stato
pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del 20 giugno 2014 che
aggiorna, per il prossimo triennio, i compensi per copia privata, relativi alla
riproduzione ad uso personale di film e musica su device come pc, smatphone,
tablet.
L’adeguamento del compenso è un processo che sta interessando molti stati
dell’Unione Europea. Prima dell’Italia hanno, infatti, provveduto a tale
aggiornamento paesi come Olanda, Belgio, Svezia, Francia e Germania, dove sono
stati applicati standard tariffari talora anche molto più elevati rispetto a
quanto definito in Italia.
Nel nostro paese il provvedimento arriva un anno e mezzo dopo la scadenza
del termine fissato dal precedente decreto (le quote per l’equo compenso per la
copia privata che erano ferme dal 2009) ed è stato oggetto di forti
contestazioni e di palesi mistificazioni da parte del mondo delle TLC.
Parlare
di introduzione di “nuova tassa” è chiaramente una falsa e strumentale
rappresentazione. Il decreto non intende, infatti, gravare sul consumatore
finale. Si limita a rimodulare e aggiornare i compensi che i produttori di
dispositivi tecnologici sono tenuti a corrispondere in favore di autori,
artisti e produttori di contenuti. La copia privata rappresenta, infatti, una
remunerazione a bilanciamento del diritto di copia ad uso privato di
opere musicali e audiovisive.