Diritti connessi, ‘cantiere aperto’. In Parlamento si dibatte sulla modifica della Legge sul Diritto d’Autore.
Il tema dei diritti connessi ritorna al centro del dibattito politico. È
stato deliberato ieri dal Parlamento, per la terza volta in pochi mesi, un
Ordine del Giorno che invita il Governo a valutare una possibile riforma della
Legge sul Diritto d’Autore (LDA 633/1941), al fine di equiparare i
diritti connessi degli ‘artisti audio’ a quelli dell’area video.
Non si tratta di un’iniziativa isolata. A luglio due analoghe iniziative parlamentari
hanno raccolto l’impegno del Governo a valutare l’opportunità di modificare la
legge per garantire anche agli artisti di ‘area musica’ e alle loro società di
intermediazione una gestione integrata dei diritti connessi. Ciò si esprime
attraverso la possibilità di negoziare direttamente con gli utilizzatori di
musica, incassandone i proventi per i diritti connessi, superando, dunque,
l’intermediazione che spetta oggi in via esclusiva al produttore
discografico.
Gli utilizzatori sono tenuti a trasmettere, ai produttori e alle imprese che gestiscono i diritti connessi, l’elenco delle registrazioni diffuse in pubblico.