“L'attività di amministrazione e
intermediazione dei diritti connessi al diritto d'autore (di cui alla legge 22
aprile 1941, n.633) in qualunque forma attuata, è libera”.
È quanto si legge nel testo del decreto
liberalizzazioni approvato dal Governo in data 20 gennaio 2012.
In Italia l'industria culturale muove
miliardi di euro. I diritti connessi valgono ogni anno oltre 60 milioni di euro
e gli artisti, interpreti ed esecutori, nel nostro paese, sono oltre 70 mila.
Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT, commenta: “Il
decreto Monti sconfessa in via definitiva le tesi sulla gestione pubblicistica
e monopolistica dell’IMAIE. L’Italia si allinea così a modelli
consolidati a livello internazionale, dove il mercato è fondato su regole di
efficienza e dinamismo e la concorrenza tra più operatori stimola lo sviluppo
del mercato. Ciò produce, a vantaggio di tutti, una migliore qualità dei
servizi e una diminuzione dei relativi costi”.
Claudia Mori ha aggiunto: "Finalmente anche gli artisti
potranno scegliere liberamente e in piena autonomia a quale struttura affidare
la gestione dei propri compensi. Una conquista di libertà e giustizia che
invita tutti, artisti e produttori, a una aumentata responsabilità per
garantire che i ricavi della musica, e non solo, siano
efficacemente raccolti e soprattutto equamente distribuiti.
A vantaggio di tutti, non rinunciando a essere sempre vigili”.
Decreto Legge Liberalizzazioni 24 gennaio 2012 (estratto)