DIRETTIVA COPYRIGHT, L’ITALIA DIMENTICA CANTANTI E MUSICISTI. NIENTE DIRITTI STREAMING.
Paolo Fresu: “Un’occasione mancata”. Delusione di
decine di migliaia di artisti. Il Governo approva il decreto attuativo della
Direttiva ignorando la norma sull’equo compenso per cantanti e musicisti sugli utilizzi delle
piattaforme. Il
Consiglio dei Ministri ha approvato ieri sera il
decreto che recepisce la Direttiva Copyright. Il Governo ha però
dimenticato gli artisti della musica omettendo di attuare quelle concrete
tutele espressamente indicate nella Direttiva: la necessità, cioè, di
introdurre un equo compenso in favore degli artisti per gli utilizzi della loro
musica da parte delle piattaforme on demand. “Per il nostro Paese è davvero un’occasione mancata. Da mesi
insieme alla collecting degli artisti ITSRIGHT ci stiamo confrontando con il
Governo per dare voce alle richieste di decine di
migliaia di artisti che da tempo attendono di partecipare ai guadagni sulla
loro musica diffusa dalle piattaforme. È una battaglia di giustizia soprattutto
per i musicisti e gli interpreti che oggi godono di minori tutele anche se
danno un contributo artistico imprescindibile ai successi che oggi sono
ampiamente diffusi in streaming”, è il commento di Paolo Fresu. “Attendevamo un intervento per modernizzare il nostro sistema
legislativo, per garantire agli artisti della musica le stesse tutele di cui
godono, per altro da tempo, gli artisti del video. Purtroppo, invece, il
Governo si è occupato di tutti riconoscendo diritti a varie categorie, ma non
ha raccolto le istanze degli artisti della musica. Forse una dimenticanza? Ora
il testo andrà in Parlamento. Auspichiamo che in questa sede si possa
correggere il tiro e attuare una riforma che possa dare realmente maggior peso
alla figura dell’artista introducendo l’equo compenso per gli utilizzi di
musica da parte delle piattaforme on demand”, ha commentato Gianluigi Chiodaroli,
Presidente di ITSRIGHT.