Nei giorni scorsi ITSRIGHT, SCF e Nuovo Imaie hanno siglato un accordo che consentirà, nei prossimi mesi, di ripartire agli artisti musicali i compensi raccolti da SCF per i diritti connessi (diritti radio-televisivi, di pubblica diffusione e di copia privata).
L’intesa rende pienamente operativa ed efficace la normativa sulle liberalizzazioni, che ha riformato il mercato dei diritti connessi degli artisti, allineandolo a modelli consolidati a livello internazionale.
“Finalmente non vi sono più ostacoli e siamo pronti a distribuire agli artisti i compensi che SCF raccoglie per legge presso gli utilizzatori di musica. L’accordo inaugura ora una nuova fase di sviluppo del settore, dove le imprese che gestiscono i diritti connessi si confronteranno sul terreno della qualità e del prezzo dei servizi offerti agli artisti, all’interno delle regole del mercato”, commenta
Gianluigi Chiodaroli, Presidente di ITSRIGHT, società che in meno di quattro anni dal proprio start up è arrivata a rappresentare 1.200 artisti con mandato diretto e oltre 30.000 artisti internazionali attraverso accordi con analoghe strutture di collecting.
L’accordo, notificato in queste ore al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria presso la Presidenza del Consiglio, pone fine, auspicabilmente, ad una stagione di aspre polemiche sul tema dei diritti connessi.
La gestione monopolistica dei compensi degli artisti è stata definitivamente superata dalla legge nr. 27/2012 che ha riconfermato la piena liberalizzazione del mercato dell’intermediazione dei diritti connessi. Con un primo decreto (D.P.C.M. 19.12.2012) il Governo ha definito i requisiti richiesti a chi voglia operare in questo mercato; successivamente, un secondo decreto (D.P.C.M. 17.01.2014) ha avviato il riordino della materia del diritto connesso al diritto d’autore.
Oggi, con l’accordo siglato dalle tre imprese del settore musicale si rende pienamente operativa ed efficace la normativa in materia.